Oramai è assodato, “Siamo quello che mangiamo”. La nostra alimentazione influenza in maniera diretta e indiretta tanti aspetti del nostro metabolismo e processi del corpo umano con ripercussioni sulla chimica, la biologia e sulla funzionalità degli organi, dei muscoli e delle articolazioni.
Un’alimentazione errata influenza negativamente l’assorbimento del calcio nelle ossa, l’assimilazione dei nutrienti e interferisce con i processi di guarigione alimentando l’infiammazione sistemica. Allo stesso tempo una nutrizione corretta alimenta il benessere dei nostri tessuti e quindi ha uno scopo preventivo per infortuni e lesioni.
È molto comune associare la necessità di rivolgersi al fisioterapista per la riabilitazione di un arto leso o di un dolore e al nutrizionista qualora si voglia perdere peso, in realtà pochi sanno che queste professioni si integrano tra loro valorizzando l’efficacia di ognuna. I risultati che è possibile ottenere con un approccio combinato vanno ben oltre quanto le singole competenze di ognuna possano ottenere.
In un percorso terapeutico riabilitativo la dieta ha una risonanza positiva sulla velocità e sull’efficacia del recupero, In che modo? Dopo una lesione muscolare il tessuto dovrà ripararsi e per farlo ha bisogno tanto di esercizio quanto del giusto apporto proteico in questo caso ruolo del nutrizionista sarà quello di inquadrare il giusto apporto necessario affinchè la riparazione avvenga in modo sano e duraturo. In maniera analoga, qualora l’intenzione primaria sia quella di perdere peso il fisioterapista accompagna il paziente nella programmazione dell’attività sportiva o con trattamenti estetici intervendo ad esempio sul trattamento della cellulite o delle adiposità localizzate.
È in quest’ottica che abbiamo inquadrato un approccio terapeutico combinato ipotizzando una serie di patologie di interesse comune e ci siamo confrontate formulando un percorso terapeutico congiunto e integrato per la gestione di diverse categorie di pazienti.
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